La sostenibilità dei retailer Non Food: cosa ne pensano gli italiani?

Quanto soddisfatti gli italiani dell’offerta ‘green’ che trovano nei negozi? Come valutano se un prodotto Non Food è sostenibile? E quanto lo considerano nelle scelte d’acquisto?
Ma soprattutto, cosa deve fare un’azienda per essere considerata sostenibile?
A queste domande risponde l’ultima edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy. La ricerca ha scoperto che gli italiani considerano sostenibile un’azienda quando realizza prodotti riciclabili/facilmente smaltibili (59,9%), utilizza energia da fonti rinnovabili (45,9%) e garantisce condizioni di lavoro e remunerazioni eque ai lavoratori (37,9%).
Inoltre, deve ottimizzare l’uso delle risorse ambientali durante la produzione (37,3%), che dev’essere a basso impatto ambientale (34,0%), con l’uso di packaging riciclabili/riciclati (32,2%).

Disposti a pagare di più, ma non per tutti i prodotti


Quando si tratta di scegliere quale prodotto sostenibile acquistare, gli italiani considerano soprattutto il ridotto consumo di risorse naturali e le basse emissioni durante il ciclo di produzione e distribuzione (39,3%), le modalità di smaltimento (38,4%), e la possibilità di riciclo/riuso del prodotto o dei suoi componenti (37,5%).
Quanto al fattore prezzo, circa 2 italiani su 3 si dichiarano disponibili a pagare di più per un prodotto sostenibile, ritenendo accettabile un incremento di prezzo del 5%-10% su quello standard, con picchi del 20% per bricolage (18,8%) ed elettronica di consumo (18,2%).
Al contrario, i prezzi più alti dei prodotti sostenibili diventano una barriera all’acquisto per alcuni comparti, quali casalinghi e tessile casa (39,9%), edutainment (39,7%), abbigliamento e calzature (37,2%).

Cosa rende virtuoso un negozio?

Guardando invece ai canali di acquisto, gli italiani che frequentano i punti vendita fisici sono mediamente soddisfatti dello spazio e dell’attenzione che i retailer dedicano ai temi della sostenibilità, ma con margini di miglioramento.
Il 54,9% degli intervistati dà una valutazione intermedia, e il 39,3% alta, ma i pareri sono molto diversi in base ai comparti e al canale considerato.
Ampio è anche il range dei fattori che rendono ‘virtuoso’ un negozio fisico sul fronte della sostenibilità.
Tra essi, in una visione trasversale alle categorie merceologiche, spiccano l’utilizzo di materiali riciclabili per shopper e imballaggi (36,6%), l’assortimento di prodotti pubblicizzati come a basso impatto ambientale (33,7%), la vendita di prodotti in materiale riciclato (28,4%), e il ritiro gratuito di prodotti usati da sostituire (26,5%).

Il problema delle etichette: informazioni poco chiare o insufficienti

Nei maggiori comparti merceologici analizzati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy emerge, inoltre, l’esigenza degli italiani di ricevere più informazioni, e in modo più comprensibile e semplice, sulla sostenibilità dei prodotti.
Infatti, il 24% cerca sull’etichetta informazioni sulla sostenibilità, ma non le trova, e il 23% le ritiene poco chiare o comprensibili.
Per poter accedere alle informazioni sulla sostenibilità il metodo preferito è quello digitale, tramite QR Code o link al sito del produttore.

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