Imprese vitivinicole: il futuro è digitale 

Il settore vitivinicolo italiano è composto per più del 92% da piccole imprese, dove il 74,7%, circa 46.000 aziende vinificatrici, è rappresentato da aziende che producono meno di 100 ettolitri di vino all’anno, ovvero, meno di 15.000 bottiglie da 0,75 litri. Il 17,5% riguarda invece le realtà che producono più di 100 ettolitri, ma meno di 1000, mentre sono meno di 100 (0,2%) le imprese in Italia che producono più di 13.000 bottiglie di vino annue, oltre i 100.000 ettolitri, pur rappresentando il 41,8% della produzione nazionale di vino. TeamSystem ha commissionato a Wine Meridian una ricerca per sondare il livello di digitalizzazione di queste imprese. E i risultati mostrano che anche per le realtà più piccole il digitale è la chiave per accrescere la competitività, in Italia e sui mercati esteri.

Digitalizzazione: una grande opportunità per il settore

La ricerca ha coinvolto 230 imprese, di cui più della metà (51%) con un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro l’anno e meno di dieci dipendenti (52%). La ricerca evidenzia come il digitale sia visto dalle imprese campione come una grande opportunità, con solo il 7,1% che ritiene abbia solamente un ruolo marginale nel settore vitivinicolo. A fronte di questo gruppo di scettici, la maggior parte degli intervistati crede nel digitale.
Oltre a chi afferma di puntare sul digitale già da anni, un 44,4% è convinto che rappresenti il futuro del settore, mentre il 30,3% sta iniziando in questo momento a intraprendere il proprio percorso di trasformazione digitale e a trarne i primi benefici.

Quanto sono smart le aziende?

Considerando la crescita costante registrata dall’e-commerce negli ultimi anni, per il 60% delle imprese questo rappresenta uno dei fattori su cui la digitalizzazione influisce maggiormente. Non meno importante è la volontà di digitalizzare tutto il processo di produzione (40%).
Se il 77% del campione si è già dotato di un software gestionale per la contabilità aziendale, e le operazioni di magazzino sono seguite tramite gestionale dal 57%, passi avanti restano ancora da fare per quel che riguarda il monitoraggio delle attività in cantina.
Queste ultime, infatti, sono monitorate grazie ad applicativi gestionali (MES, PLM) soltanto dal 34% degli intervistati, contro il 48% che utilizza ancora strumenti o database locali (come i fogli di calcolo Excel), il 12% che si affida a sistemi manuali, e il 6% che dichiara di non tracciare affatto i flussi operativi della propria cantina.

Enoturismo: portali web e sistemi CRM

Spazio di crescita resta anche nella digitalizzazione dell’enoturismo, fenomeno sempre più importante per i produttori. Molte piccole aziende non hanno ancora digitalizzato l’enoturismo (37%), mentre altre si affidano a portali web, dove le grandi aziende si avvalgono ormai per la maggior parte di sistemi CRM. La ricerca evidenzia inoltre come quasi un imprenditore vitivinicolo su 3 (31%) non è a conoscenza dell’esistenza degli incentivi statali per la digitalizzazione, mentre il 15% dichiara di non essere intenzionato ad accedervi perché troppo onerosi da ottenere, considerando lo sforzo di investimento iniziale richiesto.

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