Auto 4.0, arriva il social network per le macchine intelligenti

Le macchine di un futuro vicinissimo saranno in grado di “parlare” tra di loro, condividendo informazioni, dati raccolti sulla strada, notizie sul traffico. Insomma, in estrema sintesi le vetture 4.0 avranno il loro social network, capace di mettere a disposizione un’infinità di indicazioni riferite alla guida. Il progetto parte dal presupposto, come riportano le agenzie di stampa, che “quattro occhi vedono meglio di due”. In sostanza, le macchine intelligenti saranno dotate di appositi sensori che, attraverso un sistema wi-fi, sapranno condividere ed elaborare i dati raccolti per guidare in sicurezza.

Macchine “parlanti”

Nascerà quindi un vero e proprio social network dedicato alle quattro ruote. Si tratta di una tecnologia derivata dall’Internet delle cose, destinata a prevenire i rischi durante la guida. Il progetto ha visto la luce in Svizzera, al Politecnico Federale di Losanna (Epfl), e in futuro potrà facilitare manovre ad alto rischio di incidenti come i sorpassi, permettendo all’auto che supera di vedere anche ciò che sta fuori dal suo campo visivo grazie alla cooperazione dei sensori del veicolo davanti. Oltre a rendere la guida più sicura, il social network delle auto potrebbe ottimizzare la traiettoria dei veicoli, riducendo i consumi e migliorando i flussi del traffico.

Sperimentazione già avviata sulle auto elettriche

Questo nuovo sistema è già stato sottoposto a una prima fase di sperimentazione, superata con successo. E’ stato infatti installato su delle normali auto elettriche, che i ricercatori hanno equipaggiato con una videocamera Mobileye (capace di calcolare il rischio di collisione), un sistema di localizzazione, un router per le comunicazioni wi-fi, un computer per far girare il software con gli algoritmi per la ‘percezione cooperativa’ e una batteria.

La parola ai ricercatori

“Queste non erano auto a guida autonoma, ma le abbiamo rese comunque intelligenti usando degli strumenti standard già disponibili sul mercato”, ha dichiarato all’Ansa Alcherio Martinoli, responsabile del Laboratorio di algoritmi e sistemi per l’intelligenza distribuita (Disal). Nonostante i successi, però, alcune criticità permangono: ad esempio i ricercatori  hanno riscontrato particolari difficoltà a integrare i dati provenienti dai due veicoli tenendo conto della loro posizione relativa nello spazio: questo per evitare un pericoloso ‘sdoppiamento’ della vista, con le auto che interpretano il passaggio dello stesso pedone come se in realtà ce ne fossero due.

I problemi ancora da risolvere

Nonostante l’ottima riuscita della fase dei test, ci sono diverse questioni da risolvere anche a livello legislativo: prima fra tutte l’attribuzione di responsabilità nel caso si verificasse un incidente.

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