Daily Archives: 01/06/2021

Mercato del lavoro, nell’industria e nei servizi ci sono posti vacanti

Si sente spesso dire che oggi in Italia sia difficilissimo trovare un lavoro, quasi una missione impossibile. Forse non è esattamente così. Fermo restando che esistono grandi criticità nel mercato del lavoro, specie in alcune zone d’Italia, è altrettanto vero che esistono delle possibilità insperate. Almeno è quello che mette in evidenza l’Istat, che nelle sue stime preliminari appena diffuse  rivela che esistono diversi posti vacanti nelle imprese dell’industria e dei servizi, L’indagine si riferisce al primo trimestre del 2021. L’Istituto di Statistica precisa che la definizione “posti vacanti” si riferisce alle ricerche di personale che, alla data di riferimento (l’ultimo giorno del trimestre), sono iniziate e non ancora concluse. In altre parole, i posti di lavoro retribuiti (nuovi o già esistenti, purché liberi o in procinto di liberarsi) per i quali il datore di lavoro cerca attivamente al di fuori dell’impresa un candidato adatto ed è disposto a fare sforzi supplementari per reperirlo.

Più ruoli scoperti nell’industria rispetto ai servizi

Sono nell’industria più che nei servizi i posti vacanti, quasi a confermare una maggiore dinamicità nei comparti industriali rispetto ai secondi. In base alle stime diffuse dall’Istat, nel primo trimestre 2021, il tasso di posti vacanti destagionalizzato – per il totale delle imprese con dipendenti – si attesta all’1,0% nel complesso delle attività economiche, all’ 1,2% nell’industria e all’1,1% nei servizi. Rispetto al trimestre precedente la situazione appare abbastanza stabile, seppur con un incremento più marcato nell’industria (+0,3 punti percentuali) e più leggero nei servizi (+0,1 punti percentuali). La situazione è analoga anche per le PMI: nelle imprese con almeno 10 dipendenti, il tasso di posti vacanti è pari all’1% e aumenta nel comparto dell’industria (+0,2 punti percentuali). 

Come si calcola il numero di posti liberi

E’ dal 2016 che l”Istat opera questa analisi trimestrale, ora anche nelle PMI ovvero le piccole e medie imprese con almeno 10 dipendenti. Il tasso di posti vacanti è il rapporto percentuale fra il numero di posti vacanti e la somma di questi ultimi con le posizioni lavorative occupate. Tale indicatore può fornire informazioni utili per interpretare l’andamento congiunturale del mercato del lavoro, dando segnali anticipatori sul numero di posizioni lavorative occupate. I dati si riferiscono, come anticipato, ai comparti dell’industria e dei servizi e si basano su due rilevazioni: la rilevazione mensile sull’occupazione, gli orari di lavoro, le retribuzioni e il costo del lavoro nelle grandi imprese (GI), condotta sulle imprese con almeno 500 dipendenti, e la rilevazione trimestrale sui posti vacanti e le ore lavorate (Vela), condotta sulle imprese fino a 499 dipendenti.  

Italia, estate 2021, arrivi in crescita del 12%

Anche se solo il 4,1% degli italiani ha prenotato, più della metà dei nostri connazionali (53,4%) ha deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi. Il 46,6%, invece, ha scelto di non partire e circa 4 milioni di loro hanno deciso in questo modo per difficoltà finanziarie (8,2%). Le cinque regioni più gettonate dell’estate 2021 saranno Puglia, Toscana, Sicilia, Emilia-Romagna e Sardegna. La tradizione prevale, sei italiani su dieci scelgono il mare, ma tengono anche i prodotti “Città d’arte, cultura e borghi” (12,7%) e “Montagna e naturalistico” (9,1%). E le previsioni estive? Si stima che rispetto allo stesso periodo del 2020, 39 milioni di vacanzieri (italiani e stranieri) creeranno quasi 166 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente dell’11,9% e del 16,2%. La voglia di tornare a viaggiare insomma è grande, grazie anche all’impatto positivo che avrà l’introduzione del pass vaccinale annunciato dal governo.  È quanto emerge da un’indagine realizzata da Demoskopika in collaborazione con il Corso di laurea in economia e management del Dipartimento di diritto, economia, management e metodi quantitativi dell’Università del Sannio.

Stimate circa 166 milioni di presenze per i mesi estivi

Nel periodo giugno-settembre di quest’anno, secondo Demoskopika, dovrebbero essere oltre 4,1 milioni gli arrivi in più rispetto allo stesso periodo del 2020 con una crescita pari all’11,9%: 38,8 milioni di arrivi nel 2021 a fronte dei 34,7 milioni di arrivi dello scorso anno. La crescita dei turisti si ripercuote positivamente anche sull’andamento dei pernottamenti. L’Istituto di ricerca stima in 165,7 milioni le presenze per l’estate alle porte rispetto ai 142,6 pernottamenti del 2020: poco più di 23 milioni di presenze turistiche in più con una crescita pari al 16,2%.

Le mete più ricercate

La classifica delle mete turistiche più ricercate dagli italiani per i mesi estivi vede in testa la Puglia con 1,9 milioni di arrivi (+13,6%) e 10,6 milioni di presenze (33,9%), Toscana con 4,1 milioni di arrivi (+13,4%) e 19,1 milioni di presenze (23,3%), Sicilia con 1,7 milioni di arrivi (+13,2%) e 6,5 milioni di presenze (23,6%). E, ancora, Emilia-Romagna con 4,5 milioni di arrivi (+12,9%) e 23,1 milioni di presenze (26,3%), Sardegna con 1,5 milioni di arrivi (+12,8%) e 8,2 milioni di presenze (20,0%). Ma in generale piacciono ulteriori cinque sistemi turisti regionali: Campania con 1,9 milioni di arrivi (+12,5%) e 8,5 milioni di presenze (18,1%), Calabria con 981 mila arrivi (+12,1%) e 6,2 milioni di presenze (19,8%), Liguria con 1,6 milioni di arrivi (+12,2%) e 6,3 milioni di presenze (16,4%), Lazio con 2,6 milioni di arrivi (+11,6%) e 8,5 milioni di presenze (8,5%) e, infine, Veneto con 5,3 milioni di arrivi (+11,4%) e 22,4 milioni di presenze (7,4%).